"Quello che amo in una borsa sono tutte le cose femminili, belle e con un tocco di umorismo".

Lulu Guinness

martedì 5 aprile 2011

Maison e stilisti: Yohji Yamamoto

Oggi restiamo ancora ad oriente e ripercorriamo insieme le tappe più importanti della carriera di un noto stilista giapponese. Il suo nome è Yohji Yamamoto, uno degli stilisti più influenti della moda internazionale. Il suo estro altamente creativo e il suo stile fondamentalmente astratto, da sempre lo legano al colore nero che lo contraddistinguono da tutti gli altri. Nato in Giappone nel 1943, si laurea in legge nel '66. Attratto da tutto ciò che concerne la moda ( la madre era una sarta) decide di iscriversi al Bunka Fashion college  e proseguire gli studi come design di moda. Dopo essersi diplomato nel '69 si trasferisce a Parigi e nel 1971, in seguito ad un periodo di esperienza sartoriale fonda il suo marchio e presenta a Tokyo la sua prima collezione. Dal 1981 inizia a sfilare regolarmente a Parigi lanciando qualche anno dopo la linea maschile. Al giorno d'oggi il designer conta 223 punti vendita in tutto il mondo e delle importanti collaborazioni con alcuni marchi come Adidas oltre alle collezioni casual Y's for woman del 72 e Y's for men del 71. Negli anni 80 gli viene inoltre riconosciuto dai suoi colleghi il titolo di "maestro" poichè in alcune collezioni ha recuperato i canoni della moda tradizionale spianando la strada al futuro della moda. Fu pertanto definito lo stilista post-atomico ( anche se lui preferisce essere riconosciuto come sarto) per via di due fattori: quello culturale e quello storico. I suoi abiti infatti presentano dei tagli irregolari e destrutturati con un'idea base che parte dall'essenzialità estetica giapponese.  Essi sono  lacerati e smembrati per ricordare e denunciare le bombe di Hiroshima.
Nel 1989 un regista lo omaggia nel film "Appunti di moda e città" e all'inizio dei '90 Yamamoto disegnerò anche gli abiti per un film anche se non furono apprezzate le scelte stilistiche. Sarà proprio perchè lui farà della sua moda un racconto per mettersi continuamente in discussione.

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